Marco Confortola - Alpinista, Guida Alpina, Tecnico di elisoccorso

Alpinista 



<< La mia vita si arricchisce di valore ad ogni sogno realizzato, la mia vita si arricchisce di soddisfazione ogni volta che riesco a trasmettere ed ad insegnare l'amore per la montagna a 360 gradi>>

Cacciatore di ottomila, recordman dell'alpinismo e autentico innamorato della montagna.

Determinazione, coraggio e passione.



Biografia

Nato il 22 maggio 1971 a Santa Caterina Valfurva a soli 19 anni diventa aspirante guida alpina.

Nel 1993 è la guida alpina più giovane d’Europa ed inizia così la sua attività professionale in montagna. Nel 1995 diventa maestro di sci.

Gli anni Duemila segnano per Marco una svolta: nel giro di pochissimo inanella una serie di imprese sciistiche estreme sulle montagne di casa, quindi viene proiettato nella scena alpinistica internazionale.

Riesce nell'impresa straordinaria di conquistare undici dei quattordici ottomila.

L'intenzione e l'impegno dei prossimi anni è di raggiungere le vette dei tre ottomila che mancano alla sua fantastica collezione ed entrare nella ristretta cerchia di chi ha scalato tutte e quattordici vette del mondo sopra gli 8.000 metri senza ossigeno.

Nel 2017 è, insieme ai piloti Piergiorgio Rosati e Michele Calovi, protagonista di un intervento di salvataggio di alcuni alpinisti bloccati in montagna.

Alpinista, guida alpina, maestro di sci, istruttore e tecnico di elisoccorso, formatore per la Scuola di formazione Tec Bosch, membro del CNSAS (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico) e testimonial dell'associazione Assorifugi Lombardia.

Tre i libri scritti e pubblicati.

 

Carriera

Nel 2001 scende con gli sci la parete nord del pizzo Tresero. L’anno successivo mette a segno il concatenamento delle 5 pareti nord di Pizzo Tresero, Pedranzini, Dosegu, San Matteo e Cadini. Un’impresa simile la ripeterà nel 2005 quando concatenerà 4 pareti nord: Ortles, Gran Zebrù, Piccolo Zebrù e Pizzo Tresero. In una sola giornata e in solitaria, con trasferimenti in elicottero. 

Il 22 maggio 2004 ha conquistato l'Everest, la montagna più alta del pianeta, e negli anni successivi è salito su altri nove ottomila, tutti senza l'ausilio dell'ossigeno. Nel 2005 ha realizzato il concatenamento delle pareti nord dell'Ortles, Gran Zebrù, Piccolo Zebrù e Tresero e Shisha Pangma.

Nel 2005 è sulla cima centrale dello Shisha Pangma (8.008 m.), dove torna anche nel 2006 per salire la cima centrale (8.027 m.) insieme a Silvio Mondinelli, Michele Enzio, Cristian Gobbi e lo spagnolo Julian della Gallizia. Nell’ottobre dello stesso anno, con Marco Camandona, raggiunge la vetta dell’Annapurna.

Il 2007 in appena 26 ore sale e scende, insieme a Mondinelli, il Cho Oyu in velocità e pochi mesi dopo i due raggiungono la vetta del Broad Peak

Nel maggio 2008 partecipa alla spedizione Share Everest 2008 durante la quale, insieme a Silvio Mondinelli e Michele Enzio, colloca sul Colle Sud dell'Everest a 8.000 m. la stazione meteorologica più alta della Terra. Nel luglio successivo parte per l'ascesa del K2, insieme al connazionale Roberto Manni.

Sfruttando una breve finestra di bel tempo tutte le spedizioni presenti al campo base e molti alpinisti provano un tentativo massiccio di raggiungere la vetta. 

È il 1° Agosto del 2008 e Marco è sulla vetta del K2 (8.611 m.). Quì a causa del crollo di un seracco sul "collo di bottiglia", è costretto a bivaccare una notte in una buca a 8400 m. con Gerard McDonnell. Sono ore tragiche e difficili per la sopravvivenza: moriranno undici alpinisti. Marco riesce non senza conseguenze, grazie all'aiuto di altri alpinisti sopraggiunti per salvarlo, a tornare al campo IV e poi il campo base. Ricoverato per i congelamenti riportati, Marco ha subito l'amputazione d tutte e dieci le dita dei piedi.

La ripresa richiede tempo ed è complicata ma Marco non si ferma. Torna in vetta nel 2012 e conquista il Manaslu (8.163 m.) e nel 2013 il Lhotse (8.516 m.). Nel 2014 si ferma a 200 metri dalla vetta del Kangchenjunga (8.586 m.).

Nel 2015 punta invece al Dhaulagiri (8.167 m.) ma, arrivato al campo base, decide di rientrare a causa del violento terremoto che ha colpito il Nepal a seguito del quale costruirà una scuola per i bimbi nepalesi. Nel 2016 con Marco Camandona scala il Makalu (8.463 m.) e nel 2017 riprova e conquista il Dhaulagiri (8.167 m.) con Mario Casanova.

È il decimo ottomila.

Due anni dopo, nel 2019, è per l'undicesima volta sopra gli ottomila: il Gasherbrum II (8.035 m.) con Don Bowie, Sergi Mingote e Ali Durani.

 

Sito web www.marcoconfortola.it/
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