Daniele Nardi - Alpinista

Alpinista 

 



<< Vorrei essere ricordato come un ragazzo che ha provato una cosa incredibile, impossibile che però non si è arreso. Il messaggio che voglio lasciare a mio figlio se non dovessi tornare è quello di non fermarsi, non arrendersi. Datti da fare perché il mondo ha bisogno di persone migliori che facciano sì che la pace sia una realtà e non solo un'idea. E vale la pena provarci>>



Avremmo visto mai la luna se non ci fosse stato un uomo a viaggiare nello spazio? Avremmo visto mai il mondo dall’oblò di un aereo se non ci fosse stato un uomo a volare per primo? Avremmo visto mai la terra e il cielo dagli 8.000 se non ci fosse stato un uomo a scalarli? Chi può giudicare l’ideale di un uomo.

Daniele è un uomo dal cuore d’oro, sensibile e delicato, ricco di quella genuinità che non ha mai perso nel tempo pur conquistando professionalità e successi. Daniele è quello che si presenta da noi molti anni fa per parlare di sponsorizzazione con in mano un vassoio di crostatine fatte in casa, le crostatine di Sezze. Da allora non si sono conclusi accordi senza crostatine e ci sentivamo tutti a casa.

È questo che amiamo di Daniele, l’avventuriero dai modi gentili, che ci conquista con il suo entusiasmo e la sua positività. Sprigiona nell’aria gioia e determinazione non appena comincia a parlare dei suoi progetti, di scoperta, di conquista ma anche di umanità. Infatuato del Mummery certo, ma innamorato di quelle popolazioni e di quei bambini che incontrava nei suoi viaggi.

Daniele è un professionista che prepara le spedizioni meticolosamente, attento al più piccolo particolare e concentrato su ogni dettaglio, portando con se non soltanto la voglia di riuscire, ma anche l’alta bandiera dei Diritti Umani.

Noi conosciamo Daniele a 0 metri s.l.m. l’uomo e non l’alpinista, e vogliamo ricordarlo “come un ragazzo che ha provato a fare una cosa incredibile, impossibile, che però non si è arreso”.



Cinque Ottomila, 25 spedizioni alpinistiche all'attivo, più vie aperte in stile alpino.

Primo alpinista nella storia, nato al di sotto del Po, ad aver scalato l’Everest e il K2, le due vette più alte al mondo. È stato inoltre il primo alpinista al mondo capace di salire lo Sperone Mummery (6.450 metri) del Nanga Parbat in pieno inverno nel febbraio 2013. Ha già tentato tre volte l’impresa, nel 2013, nel 2014 e nel 2015, spedizione durante la quale Daniele e i suoi compagni di spedizione toccano i 7.830 m sul Nanga Parbat, stabilendo il record in quell'anno ed aprendo le porte al tentativo di vetta.

Ambasciatore per i Diritti Umani nel mondo, grazie al sostegni di progetti di solidarietà in Nepal e Pakistan.



2001: Spedizione alpinistica al Gasherbrum II - 8.035 m.

La prima vera spedizione sugli 8000 m. In questa occasione, pur non arrivando a toccare la vetta, Daniele ha capito che questa sarebbe stata la sua vita, il suo destino.



2002: Spedizione alpinistica al Cho Oyu- 8.201 m.

Appena 12 mesi dopo il primo tentativo, Daniele riesce ad arrivare a quota 8.000 m. ma non in vetta. Un’esperienza che lo scalatore pontino ricorda ancora con grandissima emozione. “Il fatto di non essere arrivato in vetta per via di un principio di congelamento ai piedi - afferma Daniele- non ha abbattuto la mia motivazione nel riprovarci!. Ritornato a casa da questo tentativo sono partiti i preparativi per scalare l’Everest”.



2004: Spedizione alpinistica Everest - 8.848 m.

La montagna più alta del mondo. Le due spedizioni precedenti sono servite per immagazzinare informazioni ed  esperienza utili a conquistare la vetta più alta al mondo. “Tutti i miei sforzi per mantenere in questi anni alta la motivazioni vengono ripagati da quegli eterni attimi sulla montagna più alta del mondo”.



2005: Spedizione alpinistica "Sulle come del mondo" Tibet - Shisha Pangma - 8.012 m.

Tre montagne, un team, un anno a disposizione. Il progetto "Sulle Cime del Mondo" ha come obiettivo quello di scalare tre cime di rilievo internazionale in dodici mesi e in continenti diversi: Shisha Pangma (8.012 m. in Tibet), Aconcagua (6.962 m., la più alta montagna dell’emisfero meridionale) e Makalu (tra Nepal e Tibet, è la quinta montagna più alta della Terra con i suoi 8.462 m.). “Dopo 19 ore continuative di scalata – afferma Daniele - arrivo a toccare la vetta dello Shisha Pangma 8.012 m. Il mio modo di andare in montagna stava cambiando, volevo provare il senso della velocità”.



2005: Spedizione alpinistica "Sulle come del mondo" Argentina - Aconcagua - 6.962 m.

Parte la Missione città di Latina – Aconcagua. “Arrivo in vetta all’Aconcagua, la montagna più alta dell’emisfero meridionale, in solitaria lungo la Diretta dei Polacchi che non è la via normale– afferma Daniele -. Il progetto Missione città di Latina prevedeva che anche atleti non professionisti tentassero la scalata. Missione coronata con successo in quanto anche Stefano Milani e Massimo Della Valle arrivano in cima attraverso la via di salita”.



2006: Spedizione alpinistica "Sulle come del mondo" Nepal e Tibet - Makalu - 8.462 m.

Terza ed ultima tappa del progetto durato tre anni. Quì Daniele si deve arrendere davanti al Makalu a 8000 m. per un malessere polmonare.



2007: Spedizione alpinistica -K2 Freedom K2" - 8.611 m.

Se l’Everest è conosciuta come la montagna più alta del mondo, il K2 è quella più pericolosa, per una serie di caratteristiche. Inoltre il K2 è una vetta legata affettivamente all’Italia perché furono proprio degli italiani, Compagnoni e Lacedelli, a conquistarla per primi nel lontano 1954. “Ho iniziato a scalare inseguendo il sogno di arrivare in cima al K2. Il 20 Giugno 2007 il sogno è diventato realtà”.



2008: Nanga Parbat - 8.125 m. / Broad Peak - 8.047 m.  

Scalare due 8.000 nel giro di poche settimane. Questo è l’obiettivo di Daniele. Il Nanga Parbat, così impossibile in inverno, è già stato “domato” da Daniele in bella stagione. La doppia impresa è riuscita.



2009: Via Nuova Ama Dablam  6.812 m. 

Nuove sfide sulle alte vette: niente più sherpa ma tutto il peso ora posa sulle sue spalle. Con il progetto diretto all'Ama Dablam comincia un nuovo ciclo di spedizioni in “stile alpino” sulle montagne Himalayane. L’altezza delle montagne inizia a scendere ma la difficoltà tecnica aumenta drasticamente.



2011: Progetto scientifico/alpinistico Share Everest   

Uno dei progetti più importanti nella vita sportiva di Daniele. È un progetto scientifico del Comitato EvK2 CNR per istallare la stazione meteorologica più alta del mondo, ad 8.000 m. sulle pendici dell'Everest. Daniele guida insieme a Daniele Bernasconi la squadra alpinistica adibita al montaggio della stazione meteorologica. La stazione ad oggi fornisce dei dati di rilevanza fondamentale per studiare i cambiamenti climatici alle alte quote, cambiamenti che si amplificano a livello del mare. L’operazione ha raggiunto il suo obiettivo ed ha attratto l’attenzione di tutti i media internazionali.



2011: India Via Nuova Bhagirathi III

Lo stile alpino (senza ossigeno, senza sherpa e senza corde fisse) diventa il preferito da Daniele. In India, insieme all’amico Roberto Delle Monache, apre una via nuova. Un’impresa riconosciuta dal CAAI ed è valsa, ai due alpinisti, il Premio Consiglio, il massimo riconoscimento alpinistico italiano.



2013: Via Nuova in inverno Nanga Parbat Winter Expedition 

Parte il primo tentativo di scalata invernale del Nanga Parbat. Tra gli alpinisti la difficoltà è ben conosciuta ed è testimoniata dal fatto che tra le quattrodici montagne più alte al mondo solo in Nanga Parbat ed il K2 non erano ancora state scalate in inverno. Il Tentativo, fatto assieme a Elisabeth Révol, si ferma a quota 6.450 m., appena dopo lo sperone Mummery, a causa dei venti (oltre100 km/h) e della temperatura (percepita -60° C). 



2014: Via Nuova in inverno Nanga Parbat Winter Expedition 

Tentativo in solitaria di scalare il Nanga Parbat in inverno. Più che una spedizione questa è un’esperienza di vita a contatto con la natura selvaggia. Una lotta Uomo contro Natura. Anche in questa occasione la natura ha la meglio e Daniele deve rinunciare per le proibitive condizioni meteorologiche.



2015: Via Nuova in inverno Nanga Parbat Winter Expedition 

Tre intensi anni di vita dedicati ad un solo unico progetto, il Nanga Parbat in pieno inverno lungo una via nuova. Questa volta la vetta era davvero vicina ma Daniele ha scelto la vita, la vetta può aspettare. Durante quest’ultima spedizione Daniele ha voluto affrontare una sfida dentro la sfida, la scalata in solitaria allo sperone Mummery in stile alpino. “Sono salito più volte sullo sperone fissando i campi fino al campo 3 di 5.600 m. Da qui ho affrontato la parte tecnicamente più impegnativa raggiungendo una quota di 6.200 m. L’uscita dello sperone sul plateu sommitale è ad una quota di 6.650 m. L’esperienza solitaria più bella della mia vita”.



2015: Via Nuova in estate India Thaly Sagar - 6.904 m.

Situato alla testata dei ghiacciai Kedar e Kirti, il Thalay Sagar, 1.300 m. di parete verticale, è una delle montagne più affascinanti non solo del Garhwal indiano ma del mondo; è la seconda montagna più alta sul versante meridionale del ghiacciaio Gangotri ma è più noto per le sue linee caratteristiche e spettacolari. “Il Thalay Sagar è una montagna che non si concede facilmente e si capisce guardandolo che non c’è un modo semplice per raggiungere la sua vetta. L’arrampicata è esposta e impegnativa e percorrere ogni sua via rappresenta un premio prezioso per qualsiasi alpinista”. Dopo 15 giorni in parete, dormendo sospesi tra le nuvole (portaledge), Daniele insieme a una squadra internazionale ha aperto una via nuova chiamata "Beats of Freedom" (Battiti di libertà).



2016: Nanga Parbat Winter Espedition 

Con Alex Txikon partecipa alla nuova spedizione organizzata da Txikon stesso sul Nanga Parbat. Dopo aver raggiunto i 6.700 m., disaccordi con Alex Txikon portano Daniele a decidere di ritirarsi dalla spedizione.



2017: Saltoro Kangri 

Nel mese di Luglio Daniele parte per la spedizione "Trans Limes" sul Saltoro Kangri insieme a Marcello Sanguineti, Gianluca Cavalli, Michele Focchi e Tom Ballard, per tentare di aprire una via sulla parete orientale del Link Sar (7.041 m.). 

Precedentemente nel mese di Febbraio, insieme a Cristiano Iurisci e Luca Mussapi, apre una nuova via chiamata "Gran Diedro" sulla parete nord-ovest della Cima delle Murelle, nel massiccio della Majella. A Marzo apre una nuova via sul Monte Camicia (2.357 m.) salendo dallo sperone Pisciarellone.

Nel Febbraio 2018 con Luca Gasparini e Luca Mussapi apre un’altra difficile via allo Scoglio della Sassetelli (Terminillo).



2018/2019: Spedizione invernale Nanga Parpat 

Il 18 Dicembre 2018 Daniele parte per Islamabad dove incontra gli studenti dell'università e l'ambasciatore italiano e successivamente raggiunge Tom Ballard a Chilas. Il giorno di Natale la spedizione giunge al villaggio di Ser, dove donano ai bambini materiale didattico portato dall'Italia. Il 29 Dicembre i due giungono finalmente al campo base, ai piedi del Nanga Parbat. Il 5 Gennaio il gruppo raggiunge il campo 2 a 5.100 m. e il 9 Gennaio viene raggiunto il campo 3 a 5.725 m. sotto lo sperone Mummery. 

Dopo cinque giorni trascorsi per l'acclimatamento e trasporto del materiale in quota: il 16 Gennaio Daniele e Tom arrivano a 6.200 m.

L'ascesa viene interrotta per diverse settimane da una perturbazione, dall'alto rischio di valanghe e da una scossa di terremoto. Il 22 Febbraio arriva una schiarita: Daniele e Tom partono dal campo base, arrivando fino al campo 2. Il giorno successivo raggiungono direttamente il campo 4, proseguendo poi fino a quota 6.300 m., per poi ridiscendere al C4 a causa della nebbia, nevischio e raffiche di vento.

Il 25 Febbraio si perdono definitivamente i contatti radio con i due alpinisti, mentre il 26 viene attivato il sistema di soccorso pakistano, rallentato dall'improvviso scoppio di un conflitto militare ai confini con l'India, che determina la chiusura dello spazio aereo pakistano. Dopo un primo sorvolo avvenuto il 28 Febbraio con esito negativo, viene deciso di prelevare quattro alpinisti esperti che si trovavano sul K2, tra cui il basco Alex Txikon e di aviotrasportarli sul Nanga Parbat, ma a causa del maltempo riescono ad arrivare al campo base solo il 4 Marzo.



Daniele riposa lì. 

Con lui riposa la storia di un amore e di una passione inarrestabile per la montagna. 

 



    

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